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27 Marzo 2015

Ardea, Di Fiori: Chi ha abbaiato alla Luna ora può smettere

“Fiumi di parole in consiglio comunale sono stati spesi per niente. Fiumi di inchiostro sui giornali inutilmente buttati. Ora anche il Consiglio di Stato ha detto ciò che io ho sempre sostenuto: non c’è stato alcun broglio e tutto si è svolto regolarmente. Chi ha abbaiato alla luna, ora, spero smetta di farlo, occupandosi un po’ di più dei problemi veri del territorio”. Lo ha detto il sindaco di Ardea Luca Di Fiori riferendosi alla bocciatura del Consiglio di Stato delle presunte irregolarità nelle scorse elezioni amministrative e dei due ricorsi presentati da Antonino Abate, Raffaello Porinelli e Cristina Capraro. Nella sentenza si precisa che la commissione elettorale ha “operato correttamente” sulla posizione di Gianni Francia che si era erroneamente candidato prima per la Destra e poi per i Cristiano Riformisti. La commissione decise di fargli prendere parte alla competizione elettorale in una sola lista. Comunque, dice il Consiglio di Stato, la candidatura di Francia “non ha conseguito alcuna preferenza all’esito delle elezioni” e “costituisce sintomo dell’irrilevanza dell’evento in questione sulla volontà popolare”, anche in riferimento a quante firme possano essere state raccolte per la presentazione delle due liste e quanto siano state condizionate da questo. In merito alla censura per la presunta presentazione in ritardo della lista “Con Eufemi per Ardea” le accuse presentate non sono idonee “a integrare atti provenienti da pubblici ufficiali da cui non emerge invece alcun riscontro circa la veridicità delle affermazioni relative alla effettività dell’introduzione della documentazione dopo le ore 12”. “Il vaglio di attendibilità e genuinità delle affermazioni di soggetti portatori di un interesse confliggente con quello della parte politica avversaria va effettuato con rigore, peraltro maggiore allorquando quanto narrato non trovi riscontro in elementi aventi effettivo valore probatorio aliunde acquisiti”. Il Consiglio di Stato si è pronunciato anche sulla accusa di presunta sparizione di 3089 schede elettorali, dicendo che qui non c’è stato alcun riscontro oggettivo. “Di fatto, quindi – ha aggiunto il sindaco – come ormai da anni stiamo dicendo si è trattato semplicemente di una mera ‘bufala’ elettorale. Qualcuno voleva giustificare mesi e mesi di propaganda a fronte di una elezione che, come ha testimoniato il Consiglio di Stato, si è svolta liberamente, nel rispetto delle leggi, e con uno dei risultati – per ciò che riguarda il centrodestra – tra i più importanti avvenuti in Italia. Non ho voluto enfatizzare quest’avvenimento, ma voglio ricordare che questa azione, fatta per giustificare una sconfitta elettorale, ha avuto un costo per la cittadinanza. In questo caso, l’ente ha speso solo per il ricorso al Tar, in quanto al Consiglio di Stato mi sono costituito da solo con miei propri mezzi, certo che la giustizia mi avrebbe dato ragione”.

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