23 Giugno 2016
Da Consiglio arriva ok: si firmi accordo con Demanio per cessione proprietà Salzare
Dal Consiglio comunale di Ardea arriva l’ok: l’Agenzia del Demanio ora può firmare l’accordo col Comune per cedere le terre delle Salzare, per disporne poi la liquidazione a coloro i quali ne avranno diritto. Lo ha stabilito con una delibera approvata con 14 favorevoli. “Quello delle Salzare è il problema dei problemi, che va avanti da 100 anni ed è uno dei temi primari del territorio – ha detto il sindaco Luca Di Fiori – La mia amministrazione da subito ha delineato un percorso ben stabilito. Oggi siamo arrivati non al punto finale, ma al punto di inizio e fermo. Con questa delibera potrò firmare un accordo col Demanio grazie al quale determinerà un decreto di cessione dell’area, iscrivendola in proprietà al Comune di Ardea. Io questa occasione, per il bene della città, non la voglio perdere. Dobbiamo rispondere a quelle persone che sono qui da 20, 30, 100 anni e che hanno dato il sangue per quei pezzi di terra. Certo è che poi dovremo intervenire con piani di recupero e dobbiamo farlo nel più breve tempo possibile: lì dobbiamo mettere a posto, sanare, urbanizzare, fare piani di recupero e tutto ciò che prevede una città normale. Ringrazio il segretario comunale uscente, Marina Inches, gli uffici, l’ex assessore Raimondo Piselli, per essersi impegnati su questo”. Di fatto l’assemblea ha così preso atto del verbale della riunione fatta il 16 dicembre 2015 tra il sindaco Luca Di Fiori, una delegazione dell’amministrazione e la Direzione regionale del Lazio dell’Agenzia del demanio. E’ una vicenda che si trascina da circa un secolo e che ha visto nel corso degli anni i cittadini di Ardea essere possessori e non proprietari di terre che avevano occupato e la cui proprietà è stata contesa fino a che non è diventata di proprietà dello Stato. Nel verbale fatto con l’Agenzia del Demanio si precisa che il Comune è a disposizione per accertare la situazione amministrativa, nonostante l’impegno notevole che ne deriverà, visto che ci sono circa 3mila condoni non definiti proprio derivati dalla questione. Condoni, mai definiti dal Comune proprio per la mancanza della titolarità dei richiedenti. Nell’accordo, anche la volontà da parte del Comune di sostituirsi all’Agenzia del demanio in tutti i giudizi pendenti.
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